giovedì 20 novembre 2008

Bielorussia, offerta UE a Lukaschenka.


L’ UE intende liberare la Bielorussia dall’ influenza russa. Per questo Bruxelles già da settimane ha iniziato un dialogo col regime di Lukashenka, proponendo ora un accordo concreto per superare il gelo diplomatico esistente dal 2006.
Tale proposta consiste nell’ accettazione da parte della Commissione Elettorale di Minsk di un numero minimo di 20 oppositori e dissidenti nelle liste per le elezioni politiche di domenica 28 settembre. In cambio, l’ UE promette una diminuzione, se non addirittura una revoca delle restrizioni sui visti imposte alla Bielorussia dopo le elezioni-farsa del 2006, nonché l’ inizio di una più stretta politica di vicinato tesa alla collaborazione
politico-economica.
Critico in merito a tale proposta il leader del Movimento di opposizione per la Libertà Aleksander Milinkiewicz, il quale sottolinea come il regime, controllando la Commisione Elettorale, potrà comodamente scegliere tra gli oppositori meno influenti, quando non consenzienti con Lukashenka. Aggiunge, come sia illogico che un politico «nominato dal regime» possa condurre una forte e ferma opposizione.

Bruxelles ha affermato che verificherà i nomi degli oppositori eventualmente ammessi alla competizione elettorale di domenica. Tra i nomi in circolazione,il carismatico vice leader del Fronte Nazionale Bielorusso (BNF) Aleś Michalewitz, uno dei tanti nomi sulla lista nera
di Lukaschenka.
Il leader dello stesso BNF Lavon Barszczeuski spiega che l’obiettivo da perseguire è lo svolgimento di elezioni veramente libere, senza doverle per forza vincere. Eppure la presenza di un’ opposizione nel Parlamento di Minsk sarebbe un primo passo verso la giusta strada, nonché un successo diplomatico che rafforzerebbe il ruolo dell’ Europa e della Polonia nel contesto internazionale.

Già dalla scorsa primavera i deputati polacchi avevano incessantemente provato a convincere Bruxelles sulla necessità di ammorbidire la propria posizione nei confronti del regime bielorusso, ottenendo sempre insuccessi.
Tuttavia, l’ invasione russa in Georgia sembra aver finalmente convinto anche gli altri paesi europei, che hanno apprezzato e reagito positivamente alla liberazione di alcuni oppositori politici e al non-riconoscimento di Abkhazja ed Ossetia del sud da parte del regime di Lukashenka.
Proprio Lukashenka ha ora la possibilità di guadagnare credito agli occhi dell’Occidente e di sottrarsi dall’ influenza russa, ammettendo in parlamento una forte e strutturata opposizione sostenuta da un certo consenso, come si conviene in tutte le Democrazie del mondo. Si tratta di una scelta concreta che riavvicinerebbe la Bielorussia all’ Europa dopo secoli bui
vissuti prima sotto il giogo russo zarista e comunista, e poi sotto l’ ennesima autocrazia dell’attuale presente. Probabilmente, una piccola svolta della storia.


Matteo Cazzulani

(presidente associazione Annaviva)

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