martedì 9 dicembre 2008

Kasparov a Milano

Garry Kasparov durante la sua recente visita a Milano ha partecipato al convegno “Contro gli zar del gas” organizzato dall’associazione “AnnaViva” e ha presentato il suo ultimo libro “Kasparov-resto del mondo”.

“È difficile spiegare ai cittadini di un paese libero come il terrore sia l’arma principale di una dittatura. Bisogna stare attenti a non ricorrere a paragoni sbagliati, in Russia oggi non ci sono le repressioni di massa staliniane, non si viene rinchiusi negli ospedali psichiatrici. Anna Politkovskaja non ha lottato solo contro il regime ma contro la paura del regime. I cronisti stranieri si chiedono come mai nelle manifestazioni contro il regime nelle città russe i manifestanti sono così pochi, ma è evidente che non possono essere lo stesso numero di chi protesta nei paesi occidentali e anche poche migliaia di persone sono espressione di una maturità raggiunta. Negli ultimi mesi della sua vita la Politkovskaja ha espresso l’idea che sarebbe potuta esistere una Russia diversa e per ottenerla riteneva che anche persone con idee avrebbero potuto manifestare insieme. Apparteneva a quelle persone che potevano essere fermate solo con la morte, e questo è avvenuto il giorno del suo compleanno.
Il problema dei paesi democratici è che non si rendono conto di avere a che fare con un paese non democratico quando trattano con la Russia, di un regime feudale incentrato sulla lealtà al Presidente, non riescono a collegarlo ai regimi precedenti. Il problema principale per i Democratici russi è capire come poter cambiare la situazione attuale e per farlo fondamentale è il sostegno esterno, non servono però dichiarazioni di leaders occidentali sulla democratizzazione, serve che i paesi che fanno affari con la Russia smettano di far finta che la situazione sia democratica quando invece non lo è affatto. Ciò che percepiscono i Russi che lottano per la democrazia è che si gira intorno al problema ma non lo si risolve. Non chiediamo all’Occidente di cessare di fare affari con la Russia ma di riconoscere che non si sta trattando con una democrazia, come si sta facendo con l’Iran, un Iran nucleare finanziato con denaro russo. Putin ha un ruolo fondamentale perché è il garante dell’interesse economico in Russia, tanti politici europei sono, purtroppo, sul libro paga di GAZPROM, a partire dall’ex cancelliere tedesco Gerhart Shroeder (Nord Stream AG). Il nostro impegno è ora di far sapere queste cose alla gente e mostrare quanto a fondo è arrivata la dittatura, tanto più tardi saremo capaci di farlo tanto più alto sarà il prezzo da pagare. Noi sappiamo come agisce Putin all’interno del paese, non dobbiamo aspettarci che si comporti in modo diverso al di fuori. Qualunque problema internazionale viene risolto con un accordo relativo ai prezzi e se l’accordo non viene trovato è un attacco contro di lui. La degenerazione nell’ultimo periodo nei rapporti con la Gran Bretagna è dovuta, come nel caso degli Stati Uniti, a una maggior trasparenza di questi rapporti. Dobbiamo poi togliere dalla mente ai politici come a tutti l’idea assurda che l’Europa sia succube del gas russo! Il denaro per Putin è l’unico modo per mantenere il potere e l’idea che possa chiudere i rubinetti è solo un escamotage, non ha alcun fondamento, l’unico mercato possibile è con l’Europa.” (Garry Kasparov)
Garry Kasparov (Baku, Azerbaijan, 1963) è stato campione del mondo di scacchi dal 1985 al 2000, interessato alla politica partecipa alla fondazione del Partito Democratico nel 1990 e nel 1996 sostiene la candidatura di Boris Yeltsin alle presidenziali. Entra in politica in prima persona nel 2005 per “restaurare la democrazia” in Russia in aperta opposizione a Vladimir Putin, Presidente dal 1999. Diviene il massimo esponente delle forze di opposizione per il suo impegno nell’organizzare marce di protesta a cui prendono parte migliaia di persone, nel settembre del 2007 si candida a guidare la coalizione democratica “L’Altra Russia” nelle elezioni presidenziali del marzo 2008 e viene votato a grande maggioranza, a dicembre viene però escluso dalla competizione elettorale dopo essere stato precedentemente arrestato per aver organizzato una manifestazione non autorizzata.


Alessandro Zunino




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