sabato 24 gennaio 2009

Europa olimpica nel 2012 (forse)


Le Olimpiadi cinesi si sono concluse da pochi mesi ed è ancora vivo il ricordo delle gare e delle medaglie, ma i comitati olimpici di tutto il mondo sono già al lavoro per preparare la prossima edizione dei giochi, che si svolgerà a Londra nel 2012. In vista di questo importante appuntamento sportivo l’Associazione Radicale Esperanto (ERA), soggetto costituente del Partito Radicale Nonviolento, ha avanzato due proposte che riguardano i paesi membri dell’Unione Europea: la possibilità per gli atleti europei di gareggiare con la bandiera dell’Unione accanto a quella nazionale; il conteggio formale dei risultati dell’Unione nel medagliere olimpico. Riccardo Agabio, vicepresidente del CONI, il comitato olimpico italiano, si è già espresso favorevolmente su questo argomento, durante un intervento ai microfoni di Radio Radicale. Se le proposte dell’ERA possono apparire puro folklore di fronte alle sfide e alle difficoltà di carattere economico, culturale e istituzionale del processo di integrazione europea, bisogna però tenere in debita considerazione l’impatto simbolico che esse potrebbero avere. Le bocciature referendarie, prima in Francia e Olanda e poi anche in Irlanda, che il trattato costituzionale europeo ha incontrato sul suo cammino, unite ai risultati di numerosi sondaggi e alla costante crescita elettorale dei partiti nazionalisti un po’ dovunque nel continente, ci restituiscono l’immagine di una cittadinanza europea sfiduciata e disunita. Gli europei sembrano preferire l’Europa delle patrie alla patria Europa e questo atteggiamento non può che costituire un freno per l’integrazione. Anche il leader politico più europeista deve sempre fare i conti con gli umori del suo elettorato. Come invertire dunque la tendenza? Quando i cittadini di diversi paesi europei si troveranno allo stadio oppure davanti alla televisione a fare il tifo per lo stesso atleta, magari in competizione con avversari provenienti da altre regioni del pianeta, quando poi quei cittadini, a fine giornata, osserveranno il medagliere e vedranno la bandiera stellata stabilmente in cima alle classifiche (l’insieme delle medaglie vinte dai singoli paesi avrebbe consentito all’Europa unita di surclassare Stati Uniti e Cina anche durante la più recente edizione), ecco allora forse risorgerà un autentico spirito europeo anche a livello popolare. Lo sport è capace di suscitare emozioni e di creare appartenenze che vanno ben al di là dei trattati e dei vertici internazionali. D’altronde non si dice che gli italiani diventano patriottici solo quando vedono giocare la nazionale di calcio? E non potrebbe valere lo stesso anche per gli europei?

Marco Del Ciello

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